Intelligenza artificiale: può manipolare gli umani? Lo studio della CSIRO

by Redazione
intelligenza artificiale

Grazie all’intelligenza artificiale è possibile mettere in pratica progetti davvero sorprendenti. Un accorgimento così all’avanguardia è ormai in grado di lavorare in perfetto coordinamento con gli esseri umani, riuscendo persino ad incrementare la loro produttività. L’IA riesce a cogliere al volo le criticità che coinvolgono gli atteggiamenti delle persone al fine di sfruttarle a proprio vantaggio per processi decisionali più coerenti.

Ormai, l’intelligenza artificiale sta trasformando il nostro sistema lavorativo. Dall’amministrazione aziendale alla gestione ambientale, numerosi sono gli ambiti nei quali può incidere in misura rilevante. A tutto ciò, è necessario aggiungere un insieme di capacità sempre più potenti ed efficaci, con uno sviluppo rapido e, talvolta, davvero sorprendente.

Come fa l’IA a influenzarci a tal punto da trasformare il nostro stile di vita? A studiare il fenomeno ci ha pensato la squadra di ricercatori Data61 dell’agenzia australiana CSIRO, che ha attuato una formula innovativa per monitorare e analizzare le scelte di ogni essere umano. Il suo metodo sistematico è stato concepito con l’obiettivo di rilevare gli aspetti vulnerabili di ogni decisione, tramite la rete neurale ricorrente e l’apprendimento per rinforzo profondo.

Intelligenza artificiale: come influenza i nostri atteggiamenti

L’agenzia si è data da fare e ha realizzato tre esperimenti, durante i quali gli esseri umani sono stati messi in diretta competizione con un computer. Nel primo esperimento, i partecipanti hanno cliccato su caselle di colore rosso o blu allo scopo di vincere una valuta falsa. L’intelligenza artificiale ha condotto gli utenti verso una decisione specifica, con la vittoria del computer sugli umani in sette casi su dieci.

Nel secondo test, i partecipanti erano tenuti a osservare un monitor e muoversi in maniera differente a seconda dei simboli che apparivano su di esso. Dovevano premere un determinato tasto quando appariva una determinata figura e non premerlo quando ne compariva un’altra. L’IA ha rielaborato le varie figure e le ha fatte apparire sullo schermo in maniera attenta e metodica, con l’obiettivo di indurre in errore i partecipanti. Alla fine, è stato riscontrato un incremento degli errori pari a circa il 25%.

Nella terza prova, infine, i partecipanti assumevano il ruolo di investitori e dovevano dare una somma di denaro ad un ipotetico profilo, gestito dall’intelligenza artificiale. Quest’ultima doveva restituire una certa somma ai partecipanti, che poi avrebbero dovuto investire nella fase successiva. Da una parte l’IA agiva con il fine di incrementare il proprio patrimonio finanziario, mentre dall’altra aveva lo scopo di suddividere il denaro in maniera equa tra se stessa e i partecipanti. In ogni circostanza, il computer ha prevalso sull’essere umano.

L’intelligenza artificiale ha analizzato con tutta la dovuta attenzione i responsi forniti da ciascun partecipante. Quindi, ha scoperto quali sono i punti nei quali era da considerare vulnerabile e i motivi che hanno condotto a decisioni piuttosto contrastanti. Ed ecco che si è scoperto come e quanto una macchina possa indurre gli esseri umani in una sorta di tentazione all’errore.

Quale sarà il futuro dell’intelligenza artificiale in base a tale ricerca

La ricerca portata avanti presenta ancora diversi aspetti oscuri, dato che riguarda situazioni poco inquadrate nella realtà quotidiana. È necessario mettere in atto numerosi altri test per accertare la veridicità degli approcci menzionati, affinché ciascun espediente sia ritenuto valido per apportare un contributo nella realtà umana. Tuttavia, la ricerca lascia presagire numerosi spunti di interesse per quanto riguarda il rapporto tra gli esseri umani e l’intelligenza artificiale.

Una macchina può essere potenzialmente in grado di influenzare le nostre indecisioni, anche solo mediante semplici interazioni. L’obiettivo conclusivo è quello di incrementare il benessere sociale, tramite un’analisi approfondita degli stili di vita portati avanti da ogni persona. Un sistema basato sull’apprendimento automatico può consentire a tante figure di dirigersi verso le scelte più giuste per i loro contesti, tramite un riconoscimento immediato delle loro vulnerabilità.

Al tempo stesso, il metodo proposto dagli scienziati australiani può giocare un ruolo fondamentale per impedire ad ogni essere umano di subire influenze da parte di pagine web e articoli online. Una macchina può riuscire a plasmare i giusti atteggiamenti per limitare la vulnerabilità umana, consentendo la creazione di tracce distorte.

Cosa accadrà all’intelligenza artificiale nei prossimi anni

L’intelligenza artificiale, in quanto tecnologia di ultima generazione, può essere utilizzata in maniera virtuosa o errata. È necessario ricevere la giusta sensibilizzazione affinché questo sistema venga attuato in maniera sicura e responsabile. CSIRO’s Data61 ha fornito al governo australiano un quadro etico per l’uso dell’intelligenza artificiale, in modo che il processo di interazione con le abitudini umane venga accelerato senza alcun rischio quotidiano.

In ogni caso, bisogna sempre ricordare quanto l’apprendimento automatico abbia bisogno di un’enorme mole di dati per funzionare senza criticità. Di conseguenza, urgono sistemi ad elevata efficacia per accedere ad un profilo e gestire dati e informazioni sensibili. In tal caso, la difesa della privacy è un aspetto fondamentale, unita all’implementazione di sistemi di consenso adeguati ad ogni contesto specifico.

Nel complesso, ogni realtà aziendale od organizzazione che sceglie di chiedere aiuto all’intelligenza artificiale per le proprie procedure deve sapere cosa può o non può fare. È essenziale assumere piena consapevolezza degli eventuali rischi ai quali fare fronte con un utilizzo poco oculato dell’IA, oltre a sapere quali possono essere i vantaggi potenziali.


Fonti: sciencealert.com, The Conversation

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